E ora dove andiamo? In questa realtà in cui le guerre dissanguano il mondo, in cui i conflitti fratturano con odio e sofferenza i rapporti fra le persone, fra i popoli, facendosi forza di minime "differenze" inconsistenti.
E ora dove andiamo? E' la domanda che si pongono le donne del piccolo villaggio libanese ritratto da Nadine Labaki, regista che ha raggiunto la notorietà con il suo precedente film Caramel, addentrandosi nell'abisso che divide la sua nazione con sensibilità, ma anche con forza, con l'rremovibilità di una persona che è stanca ormai di vedere la distruzione intorno a se e che vuole lasciarsi alle spalle un mondo migliore.
Racconta così una storia colma di dolcezza e sofferenza, di un microcosmo separato dal resto del mondo, ma con il quale inizia a confrontarsi con spietata immediatezza, in un giorno come tanti in cui però la realtà si affaccia strisciando fra le semplici case, l'una uguale alle altre, diverse solo per la fede delle persone che le abitano.
Le donne, madri e mogli che hanno dovuto dire addio a troppe persone amate per colpa di mine, di proiettili vaganti e di guerriglie, non possono più permettere che la guerra "religiosa" tutta al maschile invada di nuovo le strade del loro paese. Così iniziano una lotta segreta per difendere ciò in cui credono, magari con metodi non molto ortodossi, ma comunque efficaci.
Si alternano nella narrazione scene divertenti legati alle strategie antiguerra a scene poetiche di canzoni in lingua araba, musicali e delicate, alla più cruda disperazione per la morte che colpisce inaspettatamente e senza distinzioni.
Una morale destinata a non essere ascoltata, di cui comunque questo film si fa carico, nella speranza forte e cruda che si rivela solo quando non dovrebbe esistere.
E ora dove andiamo?
p.s. Ringrazio vivamente la persona che mi ha proposto questo film. Sono a lui molto grata.
Echo
venerdì 31 maggio 2013
domenica 26 maggio 2013
CINEMATICO: IL GRANDE GATSBY
Gatsby è mistero. Nessuno lo conosce, nessuno sa chi sia. Si circonda di persone a lui indifferenti nello sfarzo di feste rumorose, rinchiudendosi nell'intima riservatezza che solo quel tipo di feste può concedere. A solo una persona permette di avvicinarsi, colui che, pur non desiderandolo, si farà narratore della sua vita e della sua speranza.
Baz Luhrmann firma la regia del nuovo remake de "Il grande Gatsby", tratto dall'omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald, uno fra i più grandi della letteratura americana.
Questo regista da' un significato tutto suo alla parola "grandiosità", che si rispecchia in ogni elemento della storia, dalle feste in casa Gatsby, alla luminosa New York. La Grande Mela gettata a capofitto nei grandiosi anni '20, mai intaccata dal proibizionismo e, anzi, del tutto intenzionata a vivere rumorosamente il momento. Così in ogni attimo si incontrano suonatori di jazz dalle trombe lucenti e danzatori di charleston in abiti cangianti, che colorano vividamente l'atmosfera, rendendola una surreale miscellanea di emozioni e visioni, cozzando con forza con la realtà più povera, quella delle miniere che circondano la città, che separano nettamente dalla ricchezza pomposa di West Egg, dove la vicenda inizia e si sviluppa.
E' infatti lì che Nick Carraway incontra l'uomo destinato a sconvolgere ogni sua convinzione, ovvero il misterioso Gatsby, il cui volto è Leonardo DiCaprio, convincente fino in fondo, che regala una rappresentazione malinconica del personaggio, mostrando in ogni istante, velatamente, il suo vero aspetto, intimo e celato, e il rapporto di amicizia che lo lega a Nick, interpretato con bravura da Tobey McGuire.
I personaggi sono studiati con attenzione tutta concentrata sulla loro interiorità e sugli effetti che le azioni intrapresi da se stessi o dagli altri hanno su di loro.
Vengono estrapolati quindi dal libro gli elementi che meglio rendono tutto ciò, le immagini che imprimono con più forza la lezione delle loro esistenze.
Esistenze vane di persone assorbite in un mondo che non concede nulla, ma prende solo, ispirate da valori inconsistenti e ripiegate in se stesse, di persone che accettano con sicurezza le menzogne e di persone che guardano verso una luce verde irraggiungibile con una speranza incrollabile.
Ogni vita che attraversa i fotogrammi di questa pellicola è vuota e fissa, come lo sguardo del cartellone pubblicitario dello studio oculistico, che osserva come un dio falso, come è giusto che sia, e giudica le loro azioni.
La colonna sonora è sicuramente interessante. Durante i party sfrenati e le corse in auto, risuonano le voci di Will.I.Am, Beyoncè, Florence and the Machine, diventando la musica che sostituisce in quasi ogni momento le note acute del jazz, quasi a sottolineare la continuità di quella realtà con la nostra, come a dire che la storia si sta ripetendo tutt'ora, mentre ci facciamo assorbire dalla vanità.
Un film soddisfacente, sotto tutti i punti di vista, che sa regalare emozioni forti e una grande introspettività per i personaggi, anche per quelli secondari, con l'intento di svelarne l'intimo aspetto e di far precipitare dall'alto dei loro ricchi seggi coloro che si sono alzati al di sopra di chiunque senza averne il diritto.
Echo
Baz Luhrmann firma la regia del nuovo remake de "Il grande Gatsby", tratto dall'omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald, uno fra i più grandi della letteratura americana.
Questo regista da' un significato tutto suo alla parola "grandiosità", che si rispecchia in ogni elemento della storia, dalle feste in casa Gatsby, alla luminosa New York. La Grande Mela gettata a capofitto nei grandiosi anni '20, mai intaccata dal proibizionismo e, anzi, del tutto intenzionata a vivere rumorosamente il momento. Così in ogni attimo si incontrano suonatori di jazz dalle trombe lucenti e danzatori di charleston in abiti cangianti, che colorano vividamente l'atmosfera, rendendola una surreale miscellanea di emozioni e visioni, cozzando con forza con la realtà più povera, quella delle miniere che circondano la città, che separano nettamente dalla ricchezza pomposa di West Egg, dove la vicenda inizia e si sviluppa.
E' infatti lì che Nick Carraway incontra l'uomo destinato a sconvolgere ogni sua convinzione, ovvero il misterioso Gatsby, il cui volto è Leonardo DiCaprio, convincente fino in fondo, che regala una rappresentazione malinconica del personaggio, mostrando in ogni istante, velatamente, il suo vero aspetto, intimo e celato, e il rapporto di amicizia che lo lega a Nick, interpretato con bravura da Tobey McGuire.
I personaggi sono studiati con attenzione tutta concentrata sulla loro interiorità e sugli effetti che le azioni intrapresi da se stessi o dagli altri hanno su di loro.
Vengono estrapolati quindi dal libro gli elementi che meglio rendono tutto ciò, le immagini che imprimono con più forza la lezione delle loro esistenze.
Esistenze vane di persone assorbite in un mondo che non concede nulla, ma prende solo, ispirate da valori inconsistenti e ripiegate in se stesse, di persone che accettano con sicurezza le menzogne e di persone che guardano verso una luce verde irraggiungibile con una speranza incrollabile.
Ogni vita che attraversa i fotogrammi di questa pellicola è vuota e fissa, come lo sguardo del cartellone pubblicitario dello studio oculistico, che osserva come un dio falso, come è giusto che sia, e giudica le loro azioni.
La colonna sonora è sicuramente interessante. Durante i party sfrenati e le corse in auto, risuonano le voci di Will.I.Am, Beyoncè, Florence and the Machine, diventando la musica che sostituisce in quasi ogni momento le note acute del jazz, quasi a sottolineare la continuità di quella realtà con la nostra, come a dire che la storia si sta ripetendo tutt'ora, mentre ci facciamo assorbire dalla vanità.
Un film soddisfacente, sotto tutti i punti di vista, che sa regalare emozioni forti e una grande introspettività per i personaggi, anche per quelli secondari, con l'intento di svelarne l'intimo aspetto e di far precipitare dall'alto dei loro ricchi seggi coloro che si sono alzati al di sopra di chiunque senza averne il diritto.
Echo
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lunedì 20 maggio 2013
SPECIALI: IL RITORNO DELLO JEDI ( DI NUOVO)
La Disney ha da poco annunciato, in seguito alla sua entrata in possesso della Lucas Arts, di voler produrre un film all'anno su Guerre Stellari.
Non è ancora stato deciso se verrà portato sullo schermo un prequel o un sequel della saga di Luke e neanche i protagonisti che questi nuovi film dovrebbero avere. Insomma, nulla per ora è certo, se non che questo progetto si farà.
Purtroppo, e dico purtroppo perchè amo Star Wars e amo la Disney, non sono d'accordo con la casa cinematografica.
Innanzitutto, un film all'anno è un obiettivo arduo da perseguire, per lo meno se si vuole mantenere un minimo di standard. Il bisogno di scrivere, filmare e distribuire in così breve tempo potrebbe portare gravi problemi, abbassando notevolmente il livello della storia.
In più, ciò comporterebbe una serializzazione e questa con il protrarsi del tempo sarebbe solamente un danno.
Infatti ridurrebbe il valore della saga, che non sarebbe altro che una lunga serie infinita di situazioni destinate a diventare l'una uguale all'altra e a esaurirsi in un fiume di noia e ripetitività.
Non resta comunque che aspettare e sperare che con questa idea la Disney non mandi in fumo uno fra i prodotti migliori della cinematografia mondiale.
Echo
Non è ancora stato deciso se verrà portato sullo schermo un prequel o un sequel della saga di Luke e neanche i protagonisti che questi nuovi film dovrebbero avere. Insomma, nulla per ora è certo, se non che questo progetto si farà.
Purtroppo, e dico purtroppo perchè amo Star Wars e amo la Disney, non sono d'accordo con la casa cinematografica.
Innanzitutto, un film all'anno è un obiettivo arduo da perseguire, per lo meno se si vuole mantenere un minimo di standard. Il bisogno di scrivere, filmare e distribuire in così breve tempo potrebbe portare gravi problemi, abbassando notevolmente il livello della storia.
In più, ciò comporterebbe una serializzazione e questa con il protrarsi del tempo sarebbe solamente un danno.
Infatti ridurrebbe il valore della saga, che non sarebbe altro che una lunga serie infinita di situazioni destinate a diventare l'una uguale all'altra e a esaurirsi in un fiume di noia e ripetitività.
Non resta comunque che aspettare e sperare che con questa idea la Disney non mandi in fumo uno fra i prodotti migliori della cinematografia mondiale.
Echo
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domenica 12 maggio 2013
CINEMATICO: LA MUSICA NEL CUORE - AUGUST RUSH
E' una storia d'amore. Ma non solo. E' dedicato alla musica. Anche. E' un viaggio iniziatico. E' tutte queste tre cose insieme.
Evan sta cercando i suoi genitori. Non li ha mai conosciuti, non sa chi sono.
Lyla sta cercando suo figlio Evan, perduto dopo averlo dato alla luce.
Louis sta cercando Lyla, l'amore della sua vita, con cui ha condiviso una sola, meravigliosa notte, nella quale è stato concepito Evan.
E così si intrecciano le loro tre vite, in una continua e concitata ricerca delle persone amate.
Ma non sono loro i veri protagonisti. E' la musica. La musica che è non solo la loro ragione di vita (Lyla è una talentuosa violoncellista, Louis canta in un gruppo e Evan... beh, ne riparliamo fra un attimo..), ma anche il filo conduttore, la spinta che li porta a incrociarsi fino al finale, certo scontato da bella favola, degna conclusione comunque della loro tormentata storia.
Evan non è un ragazzo normale. Con il suo orecchio assoluto è capace di suonare a prima vista un qualsiasi strumento, dalla chitarra al pianoforte all'organo. Ogni rumore, ogni suono, magari quelli sentiti per strada, provocati dalle macchine o dai passi delle persone sull'asfalto di New York, per il bambino si sommano fino a diventare musica, in una perfetta armonia simbiotica.
Ritroviamo qui il fantastico Robin Williams, interprete di Mago, un uomo che riunisce gli orfani della città, insegnando loro la musica e mandandoli a suonare per le strade, dal passato oscuro, di sicuro colpito da un'infanzia difficile, come si evince dalla scarsa considerazione che nutre per il sistema di adozioni. Mago non è in alcun modo un personaggio positivo. Il classico cattivo insomma. Colui che è destinato a restare nel buio, a spiare da lontano le vite felici degli altri, a cogliere sprazzi di luce dal buco di una serratura chiusa. Esemplificativa di questo è la sua ultima scena, nel quale lo vediamo intonare una triste melodia all'armonica nei sotterranei della città, immerso nell'oscurità, mentre Evan si allontana per raggiungere quel mondo e quella felicità a lui negati, scomparendo nella luce.
Un film emozionante, dolce, anche se a volte troppo romantico, ma comunque ben eseguito, come un brano di musica classica suonato dalla filarmonica di New York, a volte intervallato dalle note di una chitarra elettrica.
« La musica è intorno a noi, non bisogna fare altro che ascoltare »
Echo
Evan sta cercando i suoi genitori. Non li ha mai conosciuti, non sa chi sono.
Lyla sta cercando suo figlio Evan, perduto dopo averlo dato alla luce.
Louis sta cercando Lyla, l'amore della sua vita, con cui ha condiviso una sola, meravigliosa notte, nella quale è stato concepito Evan.
E così si intrecciano le loro tre vite, in una continua e concitata ricerca delle persone amate.
Ma non sono loro i veri protagonisti. E' la musica. La musica che è non solo la loro ragione di vita (Lyla è una talentuosa violoncellista, Louis canta in un gruppo e Evan... beh, ne riparliamo fra un attimo..), ma anche il filo conduttore, la spinta che li porta a incrociarsi fino al finale, certo scontato da bella favola, degna conclusione comunque della loro tormentata storia.
Evan non è un ragazzo normale. Con il suo orecchio assoluto è capace di suonare a prima vista un qualsiasi strumento, dalla chitarra al pianoforte all'organo. Ogni rumore, ogni suono, magari quelli sentiti per strada, provocati dalle macchine o dai passi delle persone sull'asfalto di New York, per il bambino si sommano fino a diventare musica, in una perfetta armonia simbiotica.
Ritroviamo qui il fantastico Robin Williams, interprete di Mago, un uomo che riunisce gli orfani della città, insegnando loro la musica e mandandoli a suonare per le strade, dal passato oscuro, di sicuro colpito da un'infanzia difficile, come si evince dalla scarsa considerazione che nutre per il sistema di adozioni. Mago non è in alcun modo un personaggio positivo. Il classico cattivo insomma. Colui che è destinato a restare nel buio, a spiare da lontano le vite felici degli altri, a cogliere sprazzi di luce dal buco di una serratura chiusa. Esemplificativa di questo è la sua ultima scena, nel quale lo vediamo intonare una triste melodia all'armonica nei sotterranei della città, immerso nell'oscurità, mentre Evan si allontana per raggiungere quel mondo e quella felicità a lui negati, scomparendo nella luce.
Un film emozionante, dolce, anche se a volte troppo romantico, ma comunque ben eseguito, come un brano di musica classica suonato dalla filarmonica di New York, a volte intervallato dalle note di una chitarra elettrica.
« La musica è intorno a noi, non bisogna fare altro che ascoltare »
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mercoledì 8 maggio 2013
CINEMATICO: IRON MAN 3
[SPOILERS]
Parliamo finalmente di questo conquistatore dei botteghini, del re degli incassi del 2013.
Le mie considerazioni sono rivolte a due ambiti differenti, cioè il film in sè e la fedeltà.
Per quanto riguarda il primo punto, sono assolutamente colpita.
La regia di Shane Black è stata vincente, creando un'atmosfera differente dagli scorsi capitoli, meno ironica e più concentrata sugli aspetti psicologici di Tony, sulla sua fragilità e sui suoi rapporti interpersonali, tra amicizie e amore.
Infatti lo Stark energico, divertente e sfrontato ha dovuto cedere il passo al lato insicuro e oscuro, colpito negativamente dall'esperienza di New York, che per la prima volta sembra mostrare davvero il suo bisogno di avere accanto le persone a lui care.
Gli effetti speciali sono incredibili, con scene di azione spettacolari e mozzafiato, in grande stile per ricordarci sempre il primato degli americani nel genere.
Il cast eccezionale con IL Tony Stark per eccellenza, Robert Downey Jr., che come al solito lo interpreta in maniera assolutamente azzeccata, la splendida Gwyneth Paltrow, da poco aggiudicatasi un posto nella lista delle donne più belle del mondo, e sir Ben Kingsley che, come sempre, ci regala momenti di rara dote recitativa.
Passiamo ora al secondo punto: la fedeltà al canon.
Lo so, andando a vedere un film Marvel non ci si può aspettare una riproduzione su pellicola del fumetto, ma in questo film gli errori sono stati davvero troppi.
Iron Patriot non era un altro nome per l'armatura di Rhodey, ma l'identità assunta da Norman Osborn dopo essersi impossessato della Stark Industries e del potere dei Vendicatori, nel filone narrativo denominato Dark Reign.
Il Mandarino... questo no. Dov'è finito quel magnifico villain che è il Mandarino?
Malvagio, potente, corrotto, era il nemico ideale per Iron Man, ma evidentemente non per la narrazione del film, per cui è stata menomata la persona per far spazio a qualcosa di troppo, troppo diverso.
Non parliamo del finale, davvero...
Spero sinceramente che la Marvel estragga dal cilindro un coniglio formidabile, perchè sarà necessario per correggere il tiro, in vista del sequel di Avengers del 2015.
In conclusione, film ottimo sotto tutti i punti di vista, ignorando le infedeltà.
Echo
Parliamo finalmente di questo conquistatore dei botteghini, del re degli incassi del 2013.
Le mie considerazioni sono rivolte a due ambiti differenti, cioè il film in sè e la fedeltà.
Per quanto riguarda il primo punto, sono assolutamente colpita.
La regia di Shane Black è stata vincente, creando un'atmosfera differente dagli scorsi capitoli, meno ironica e più concentrata sugli aspetti psicologici di Tony, sulla sua fragilità e sui suoi rapporti interpersonali, tra amicizie e amore.
Infatti lo Stark energico, divertente e sfrontato ha dovuto cedere il passo al lato insicuro e oscuro, colpito negativamente dall'esperienza di New York, che per la prima volta sembra mostrare davvero il suo bisogno di avere accanto le persone a lui care.
Gli effetti speciali sono incredibili, con scene di azione spettacolari e mozzafiato, in grande stile per ricordarci sempre il primato degli americani nel genere.
Il cast eccezionale con IL Tony Stark per eccellenza, Robert Downey Jr., che come al solito lo interpreta in maniera assolutamente azzeccata, la splendida Gwyneth Paltrow, da poco aggiudicatasi un posto nella lista delle donne più belle del mondo, e sir Ben Kingsley che, come sempre, ci regala momenti di rara dote recitativa.
Passiamo ora al secondo punto: la fedeltà al canon.
Lo so, andando a vedere un film Marvel non ci si può aspettare una riproduzione su pellicola del fumetto, ma in questo film gli errori sono stati davvero troppi.
Iron Patriot non era un altro nome per l'armatura di Rhodey, ma l'identità assunta da Norman Osborn dopo essersi impossessato della Stark Industries e del potere dei Vendicatori, nel filone narrativo denominato Dark Reign.
Il Mandarino... questo no. Dov'è finito quel magnifico villain che è il Mandarino?
Malvagio, potente, corrotto, era il nemico ideale per Iron Man, ma evidentemente non per la narrazione del film, per cui è stata menomata la persona per far spazio a qualcosa di troppo, troppo diverso.
Non parliamo del finale, davvero...
Spero sinceramente che la Marvel estragga dal cilindro un coniglio formidabile, perchè sarà necessario per correggere il tiro, in vista del sequel di Avengers del 2015.
In conclusione, film ottimo sotto tutti i punti di vista, ignorando le infedeltà.
Echo
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venerdì 3 maggio 2013
SPECIALI: USCITE AL CINEMA DI MAGGIO
IL GRANDE GATSBY. Ritorna nelle sale l'opera di Fitzgerald. Chi sarà mai Gatsby?
FAST & FURIOUS Vin Diesel veste di nuovo i panni di Dom, pilota del circuito delle corse clandestine, questa volta però impegnato in qualcosa... di molto diverso dal suo stile.
EPIC Film d'animazione. Una guerra di dimensioni minuscole
UNA NOTTE DA LEONE 3 Il doposbornia più epico della storia
AMERIQUA L'Italia vista con gli occhi di un americano
Echo
FAST & FURIOUS Vin Diesel veste di nuovo i panni di Dom, pilota del circuito delle corse clandestine, questa volta però impegnato in qualcosa... di molto diverso dal suo stile.
EPIC Film d'animazione. Una guerra di dimensioni minuscole
UNA NOTTE DA LEONE 3 Il doposbornia più epico della storia
AMERIQUA L'Italia vista con gli occhi di un americano
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giovedì 2 maggio 2013
SPECIALI: ZOMBIE VS BRAD PITT. WORLD WAR Z
E'stato rilasciato il footage di quaranta minuti di World War Z, film in uscita nelle sale italiane il 20 giugno, tratto dal romanzo fanta-apocalittico di Max Brooks, edito nel 2006.
Distribuito da Universal Studios e diretto da Max Brooks (figlio di Mel Brooks) tratterà un tema molto caro a Hollywood, ovvero... gli zombie.
Andiamo, dopotutto è un tema che non muore mai, no?
Battutaccia a parte, la storia narra di una epidemia mondiale, che trasforma gli infettati in lupi famelici, portatori del morbo, capaci di rendere zombi altri umani con il loro morso.
Al centro dell'azione niente di meno che Brad Pitt, qui funzionario delle Nazioni Unite e abile soldato, eroe del mondo ancora sano.
Supervisore degli effetti visivi è John Nelson che ha lavorato già a Il Gladiatore e Iron Man.
Le anticipazioni sembrano annunciare un successo per il botteghino, garantito dagli attori ( fra i quali ritroviamo anche PierFrancesco Favino), la qualità degli effetti speciali e una storia classica rinfrescata per l'occasione.
Echo
Distribuito da Universal Studios e diretto da Max Brooks (figlio di Mel Brooks) tratterà un tema molto caro a Hollywood, ovvero... gli zombie.
Andiamo, dopotutto è un tema che non muore mai, no?
Battutaccia a parte, la storia narra di una epidemia mondiale, che trasforma gli infettati in lupi famelici, portatori del morbo, capaci di rendere zombi altri umani con il loro morso.
Al centro dell'azione niente di meno che Brad Pitt, qui funzionario delle Nazioni Unite e abile soldato, eroe del mondo ancora sano.
Supervisore degli effetti visivi è John Nelson che ha lavorato già a Il Gladiatore e Iron Man.
Le anticipazioni sembrano annunciare un successo per il botteghino, garantito dagli attori ( fra i quali ritroviamo anche PierFrancesco Favino), la qualità degli effetti speciali e una storia classica rinfrescata per l'occasione.
Echo
SPECIALI: NEWS FLASH
WOODY ALLEN RITORNA con un nuovo film ambientato in Francia, dopo l'epocale successo di Midnight in Paris. E' confermata la presenza di Colin Firth e di Emma Stone e, sebbene non abbia titolo e la trama non sia nota, le notizie parlano del sud della Francia per l'ambientazione.
FRIEDKIN PREMIATO CON IL LEONE D'ORO ALLA CARRIERA. Il regista, famoso per L'esorcista, Venezia e Casa spirituale per me, ha ottenuto il riconoscimento per la 70esima edizione del festival.
RESTAURATO "HIROSHIMA MON AMOUR" dalla Cineteca di Bologna, il film verrà presentato al festival di Cannes, grazie alle fondazioni di Martin Scorsese
Echo
FRIEDKIN PREMIATO CON IL LEONE D'ORO ALLA CARRIERA. Il regista, famoso per L'esorcista, Venezia e Casa spirituale per me, ha ottenuto il riconoscimento per la 70esima edizione del festival.
RESTAURATO "HIROSHIMA MON AMOUR" dalla Cineteca di Bologna, il film verrà presentato al festival di Cannes, grazie alle fondazioni di Martin Scorsese
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