Si imbarcano nuovamente sull'Enterprise i membri dell'equipaggio che conosciamo bene, e lo fanno in grande stile.
J.J. Abrams sulla poltrona, e il gioco è fatto. Si da' inizio a una nuova missione nello spazio, che non delude. In un crescendo adrenalinico, le scene si susseguono in modo spasmodico fra esplosioni e collisioni, sullo sfondo nero dell'universo e grigio delle città umane. Corre la pellicola e corrono i protagonisti, mentre gli obiettivi cambiano, mentre il nemico diventa doppio, triplo e nessuno sembra davvero dalla parte della ragione.
Non c'è bisogno di commentare il cast. Se infatti lo avete apprezzato nel primo, non potrete non esserne soddisfatti nel sequel. Rimangono infatti i capaci Zachary Quinto e Chris Pine, rispettivamente Spock e Kirk, a raccogliere la pesante eredità dei loro predecessori.
Menzione speciale per Benedict Cumberbatch, che ha impersonato il nemico Khan, rendendo l'oscura e affascinante figura in maniera superba, arrichita in lingua originale dalla sua profonda (e famosa fra coloro che lo conoscono già) voce, purtroppo andata persa nel doppiaggio. La sua persona si è ricavata un posto speciale nel film e nelle sue apparizioni troneggiava con forza sullo schermo.
Un'attenzione particolare è stata offerta a Spock, il cui scudo di razionalità e pragmatismo viene incrinato e distrutto, per lasciare posto alla sua "umanità", riservata alle persone a cui è legato.
Purtroppo, i fan della serie televisiva storceranno il naso, per le imprecisioni che, di sicuro, non verranno ignorate. Il film fa una bella curvatura dalla rotta già tracciata dalla "classica" per ridisegnare a proprio piacere il futuro dei personaggi.
Tuttavia, il suo successo è indiscutibile e per questo è assolutamente promosso a pieni voti.
Lunga vita e prosperità a tutti!
Echo
sabato 22 giugno 2013
sabato 15 giugno 2013
SPECIALI: USCITE DVD E BLUE-RAY DI GIUGNO
- FLIGHT: un incidente aereo renderà il suo pilota un eroe, ma ne rivelerà anche i più reconditi segreti. Con Denzel Washington
- DIE HARD (UN BUON GIORNO PER MORIRE) esplosioni e grosse armi. Protagonista Bruce Willis
- ZERO DARK THIRTY il racconto della cattura e dell'uccisione di Osama Bin Laden
- GANGSTER SQUAD Sean Penn, capo mafioso negli Stati Uniti degli anni '50 e il gruppo che gli da' la caccia
- IL GRANDE E POTENTE OZ. LA vera storia dell'arrivo del Mago di Oz nel paese incantato
- LOOPER Bruce Wllis e Joseph Gordon-Levitt, in un mondo corrotto nel quale la mafia usa i viaggi nel tempo per i propri lavoretti.
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SPECIALI: ELOGIO DI UNA FINE (RIVALUTAZIONE DEI TITOLI DI CODA)
Guardare un film, che sia in una sala di cinema o nella propria casa, è
un piacere indiscutibile. Osservare vite e vicende susseguirsi
incessantemente, accompagnate da una romantica melodia di sottofondo o
da esplosioni e raggi laser, procura comunque una certa soddisfazione, a
seconda ovviamente dalle capacità narrative della pellicola e delle
persone che hanno preso parte alla sua realizzazione. E questo piacere
si fa sempre più vivido man mano che si raggiunge il finale, che sia
amaro o lieto. In quel momento si presenta forte a noi il successo o il
fallimento del film, ed è allora che si fa il bilancio dell'opera.
Ma prendiamone in esame una rivelatasi un successo, anche solo per il singolo lettore di questo articolo.
Ricordiamo quando essa è giunta a conclusione e le impressioni che in noi ha mosso. almeno per quanto mi riguarda, quello è uno dei momenti migliori. Cioè i titoli di coda. Siamo giunti al protagonista dell'articolo finalmente.
Non ho mai compreso in realtà perchè la maggior parte delle persone nel vedere quei caratteri bianchi su sfondo nero scorrere, si alzino dalle poltroncine per raggiungere velocemente le proprie abitazioni. Credo che, oltre ovviamente a rendere onore a quei lavoratori instancabili e oscuri dei dietro alle quinte (operatori video e del suono, costumisti, truccatori, comparse...) troppe volte dimenticati, i titoli di coda servano a riflettere. Mentre concludiamo il destino che riserveremo al film nella nostra vita e ce lo lasciamo scivolare addosso, con tutto ciò che ha comportato, una musica di sottofondo ben scelta, a incorniciarlo alla perfezione o magari a contraddirlo, ci accompagna, ricordandoci tramite echi di colore che si allontanano irrimediabilmente, tutte le emozioni che ci ha fatto provare in quelle ore e facendocele rivivere per pochi attimi ancora. È un gran piacere per me, davvero. È la scusa perfetta per soffermarvisi ancora, per evitare di dare per scontato ciò che ci ha fatto provare, per cullarsi ancora nelle eccezionalità delle esistenze nate e vissute davanti ai nostri occhi, prima di rigettarci nella luce della realtà, dopo il buio della grande sala e di un racconto bello e irreale, ormai conclusosi.
Vale la pena, perciò, aspettare. Attendere che anche l'ultimo nome sia finalmente uscito di scena, perchè quel tempo che ci siamo presi per noi, quelle due ore o poco più che ci siamo concessi, meritano di essere assaporati senza fretta e con consapevolezza, realizzati e analizzati nell'intimità della propria poltrona rossa, quando tutto si avvia con calma alla propria fatidica conclusione.
Echo
Ma prendiamone in esame una rivelatasi un successo, anche solo per il singolo lettore di questo articolo.
Ricordiamo quando essa è giunta a conclusione e le impressioni che in noi ha mosso. almeno per quanto mi riguarda, quello è uno dei momenti migliori. Cioè i titoli di coda. Siamo giunti al protagonista dell'articolo finalmente.
Non ho mai compreso in realtà perchè la maggior parte delle persone nel vedere quei caratteri bianchi su sfondo nero scorrere, si alzino dalle poltroncine per raggiungere velocemente le proprie abitazioni. Credo che, oltre ovviamente a rendere onore a quei lavoratori instancabili e oscuri dei dietro alle quinte (operatori video e del suono, costumisti, truccatori, comparse...) troppe volte dimenticati, i titoli di coda servano a riflettere. Mentre concludiamo il destino che riserveremo al film nella nostra vita e ce lo lasciamo scivolare addosso, con tutto ciò che ha comportato, una musica di sottofondo ben scelta, a incorniciarlo alla perfezione o magari a contraddirlo, ci accompagna, ricordandoci tramite echi di colore che si allontanano irrimediabilmente, tutte le emozioni che ci ha fatto provare in quelle ore e facendocele rivivere per pochi attimi ancora. È un gran piacere per me, davvero. È la scusa perfetta per soffermarvisi ancora, per evitare di dare per scontato ciò che ci ha fatto provare, per cullarsi ancora nelle eccezionalità delle esistenze nate e vissute davanti ai nostri occhi, prima di rigettarci nella luce della realtà, dopo il buio della grande sala e di un racconto bello e irreale, ormai conclusosi.
Vale la pena, perciò, aspettare. Attendere che anche l'ultimo nome sia finalmente uscito di scena, perchè quel tempo che ci siamo presi per noi, quelle due ore o poco più che ci siamo concessi, meritano di essere assaporati senza fretta e con consapevolezza, realizzati e analizzati nell'intimità della propria poltrona rossa, quando tutto si avvia con calma alla propria fatidica conclusione.
Echo
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