Inside Out è esattamente quel che promette: una giostra di emozioni multicolore.
Che lo spettatore sia un bambino o un adulto, è impossibile non si immedesimi nelle vicende della undicenne Riley, obbligata a scontrarsi con la sua nuova vita a San Francisco, in seguito al trasloco della sua famiglia.
Infatti, scorrono per tutto il film situazioni, problematiche e sfide che ognuno di noi ha affrontato durante la propria crescita, o che, per i più piccoli, si stanno per affrontare.
I sentimenti, una volta semplici e lineari, all'affacciarsi dell'adolescenza si complicano e si trasformano, e non sempre sono facili da affrontare con coraggio.
Il viaggio di Gioia e Tristezza, disperse all'interno della mente di Riley, diventa quindi un percorso di crescita e un modo per comprendere se stessi, anche attraverso ai nostri mutamenti, indicati nel film dallo smantellamento delle fantasie puerili e alla nascita di nuovi interessi.
Lo studio per la resa migliore della mente, fin negli angoli più reconditi, è divertente e ben riuscita, localizzando un luogo idealizzato per ogni parte di essa, dipinta con toni delicati e sapientemente organizzata, mentre i personaggi, che risultano interessanti e sfaccettati, si muovono al suo intero e vi si addentrano, in una fuga disperata per ritornare alla postazione di comando e restituire equilibrio alla ragazzina.
Interessante l'approfondimento scientifico della psiche, che non lascia nulla all'approssimazione, utilizzando anche i termini tecnici specifici nel modo migliore, inserendo nozioni qua e là per incuriosire e istruire.
Insomma, emozionante.