Enigma, come può far intuire il nome, fu uno dei più grandi misteri della seconda Guerra Mondiale. Il sistema di crittaggio inventato dai tedeschi, infatti, mise in crisi gli Alleati, in grado solamente di intercettare messaggi a loro incomprensibili. Ma il genio di Alan Turing, matematico inglese, permise di risolverlo e di vincere la guerra più rapidamente.
Benedict Cumberbatch è la stella del film, non solo per il ruolo concessogli, ma anche per la brillante performance che è riuscito a regalare.
Ogni gesto, ogni lacrima, ogni risata, sono soppesati con diligente premura, dedicata a caratterizzare nel migliore dei modi l'animo del grande scienziato, da lui mostrato nelle fragilità e incongruenze, nella propria reale natura, nascosta agli occhi del mondo, di uomo che, dietro a un volto impassibile e problemi nelle relazioni, ama e sogna, combatte fino alla fine, scontrandosi con vittorie, sconfitte e le loro conseguenze.
La corsa per raggiungere la verità diventa sempre più frenetica, fino a diventare il motore della storia, la ragione per cui i personaggi, i cui interpreti si dimostrano magnifici, si muovono sul palco, indossando però una maschera che ne copre il vero volto. La verità sembra sempre a portata di mano, ma appena sfiorata, viene nascosta di nuovo, dal doppiogioco in una guerra sfiancante e crudele o dalla società che non è in grado di accettare.
Turing è vittima di questa realtà, proprio lui che non si frena mai, nelle parole e nelle azioni, dicendo sempre ciò che pensa senza remore. Una condanna per atti osceni e la castrazione chimica, molto debilitante, lo puniscono per omosessualità, al tempo proibita per legge, sconfiggendolo là dove la guerra non era arrivata, nel momento in cui non mente.
"Cosa sono allora, un uomo o una macchina?", chiede disperato, alla fine della propria storia, senza ricevere una risposta. Cos'era lui, un uomo che viveva seguendo il proprio corso, o una macchina che seguiva le regole impostegli?
Una storia ben descritta anche dalle riprese, dai colori vividi, inframezzate da immagini storiche, mentre la videocamera sceglie movimenti rapidi, per cogliere il susseguirsi spasmodico degli eventi.
Se vogliamo trovare delle fragilità in questa pellicola, allora forse la fedeltà storica non è sempre precisa. Si sa di un amico del college di nome Christopher, ma non il rapporto reale che li legasse. La causa della sua morte non è chiara, anche se quella ufficiale è suicidio come indicata nella conclusione della pellicola.
Comunque, rimane un vero piacere da guardare, che di certo si merita la candidatura agli Oscar, sia per il cast sia per la produzione.
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