Ancora una volta Disney non sbaglia.
Con il suo secondo film sui supereroi (dopo Gli Incredibili) riesce a entrare di nuovo nel cuore della gente, sia grandi che piccoli, sviluppando una storia emozionante e vincente.
Al di là delle solite tematiche che la casa di produzione ama trattare (amicizia, famiglia, speranza...), il prodotto si rivela ben riuscito senza annoiare con situazioni già viste.
I personaggi sono ben scritti e l'amabile Baymax conquista con la sua ingenua simpatia e la sensibilità robotica, mentre scopre il mondo e comprende pian piano il cuore degli uomini, specialmente del suo "paziente" Hiro, il ragazzino prodigio che lo ha riattivato.
Interessante da notare è l'attenzione nei confronti della fisicità, soprattutto femminile, che qui non si ferma a un solo modello, ma varia le altezze, le taglie e le forme, a differenza di Frozen, per citare l'ultimo.
La scienza viene mostrata attraverso l'occhio entusiasta dei "nerds" da laboratorio, come vengono definiti nel film, e quindi come realmente è, ovvero la materia delle scoperte, della meraviglia, della fantasia di nuove soluzioni e scoperte, dove circuiti si incastrano per creare tecnologie incredibili e atomi invisibili a occhio umano si fondono per realizzare ciò che siamo e che ci circonda, e non è più la materia noiosa e rigida, studiata da persone tediose e tristi come in molti pensano.
San Fransokio (già il nome dice tutto) ospita un'amalgama fra manga e marvel, come si vede anche nelle scelte stilistiche nel disegno, cogliendo il meglio dei due generi e creando un mondo assurdamente credibile, dove la cultura giapponese si fonde a quella americana. I celebri tram di San Francisco corrono fra pagode e grattacieli, mentre il Golden Gate Bridge ottiene le decorazioni tipiche della cultura nipponica.
La storia emoziona e lascia con il fiato sospeso, muovendo a sbalzi d'umore lo spettatore, fra divertimento, tristezza e suspence, lasciandolo soddisfatto alla conclusione di quella girandola.
Consigliato a tutti.